Si ferma a cinque vittorie consecutive, tre di campionato e due di coppa, la corsa della Sarnese, bloccata da un Sant’Antonio tignoso, determinato, capace di chiudere bene gli spazi e ripartire. Mister Turco schiera il classico 433, solita linea di difesa con Losasso e Logrieco sugli esterni, Vitolo e Cassandro difensori centrali; Lopetrone in cabina di regia affiancato da Corticchia e capitan Cozzolino; in attacco rientra Pellecchia sull’out di destra mentre a sinistra agisce il solito Yeboah; al centro del reparto offensivo Davide Evacuo prende il posto dell’argentino Franco Padin: prima da titolare per il principe del goal. Ed è proprio l’ex Scafatese ad aprire la contesa: assist dalla sinistra di Corticchia e girata volante ed acrobatica del numero 9 granata con un sinistro di rara bellezza e precisione che si insacca all’incrocio sul primo palo. Davvero un capolavoro. Terzo goal stagionale, secondo consecutivo in campionato dopo quello di Agropoli. Per il centravanti classe 1987 la media-goal è spaventosa: in rete ogni 46’, un cecchino. Una buona Sarnese nel primo terzo di gara, capace di creare due palle goal colossali con Losasso e Yeboah (oltre al sigillo di Evacuo) lascia il posto ad una Sarnese leziosa, che dopo il vantaggio lascia la presa in attesa di una giocata individuale dei tre moschettieri offensivi. Un calo di concentrazione dovuto alla (errata) consapevolezza di essere superiore, nella rosa, agli avversari: ma il calcio non è una scienza esatta e, come dicono quelli bravi, l’ha inventato il Diavolo. Bisogna conquistare queste vittorie con le unghie e con i denti: non si può essere (sempre) belli ma lottare su ogni palla e dimostrare di valere quella superiorità decantata dai più. La pericolosità della Sarnese termina, quindi, con l’occasione di Yeboah, che tutto solo in area di rigore si fa ipnotizzare dall’estremo difensore Colantuono sciupando una ghiotta opportunità per il doppio vantaggio. Da questo momento in poi la compagine di Pappacena, a poco a poco, esce dalla partita: gli uomini di mister Daghio, da cui ci discostiamo per gli atteggiamenti avuti durante il corso della partita sia nei confronti di Evacuo che del pubblico locale e che ledono i sani principi dello sport, della lealtà e del senso civico in generale, seppur privi di un gioco spumeggiante riescono ad impensierire Maiellaro. Nella ripresa, il calo è ancor più drastico: i granata restano negli spogliatoi, gli avversari ringraziano ed aumentano l’intensità. Inoltre, gli uomini di mister Turco, nonostante la consumata esperienza della maggior parte degli elementi, abboccano all’amo lanciato dai giallorossi: Vitolo risponde ad una provocazione e viene spedito anzitempo sotto la doccia su segnalazione del primo assistente. È la pietra tombale sulla partita: di lì in poi il Sant’Antonio aumenterà i giri del motore mettendo in seria difficoltà la retroguardia Sarnese, la quale reggerà a fatica gli urti. Il goal del pareggio è nell’aria e arriva per una grossa ingenuità, frutto del momento di sbando dei granata: punizione battuta velocemente da Sorriso con i padroni di casa totalmente spaesati, palla che raggiunge Vanacore che è bravo ad aggirare Cassandro che prova ad intervenire sulla sfera ma colpisce il numero 3 giallorosso. Per il signor Messina della sezione di Castellammare – direzione e scelte alquanto discutibili le sue – non ci sono dubbi e decreta il calcio di rigore: dagli undici metri Balzano è freddo e batte Maiellaro. La Sarnese prova a rialzare la china, ma è una montagna troppo alta da scalare. Gli avversari sognano il bottino pieno in quel di Sarno, triplicano gli sforzi e, forti della superiorità numerica, vincono ogni seconda palla. In pieno recupero, però, i padroni di casa sfiorano la rete del successo con Sbordone prima di spaventarsi per la colossale occasione, due giri di orologio più tardi, capitata sui piedi di Orlando, che salta Maiellaro ed inspiegabilmente tergiversa invece di spingere il pallone in rete, con l’estremo difensore granata che rinviene guadagnando addirittura rimessa dal fondo. Gli animi, incandescenti, vengono spenti dal triplice fischio del direttore di gara arrivato con largo anticipo rispetto ai minuti di recupero concessi.
Una Sarnese leziosa conquista solo un punto contro il Sant’Antonio Abate: una prestazione sottotono rispetto alle prime uscite stagionali. Ad onor del vero, un piccolo campanellino d’allarme c’era già stato al Guariglia di Agropoli quando, in superiorità numerica, gli uomini di mister Turco avevano smesso di giocare lasciando metri agli avversari e concedendogli il goal della speranza. Al termine della gara tutta la squadra si è recata a colloquio con il presidente Aniello Pappacena, che ha spronato i suoi cercando di stemperare gli animi e stigmatizzare l’accaduto. È comunque un pareggio che sa di sconfitta per come è maturato, ma non bisogna drammatizzare. I granata hanno l’occasione di rialzare subito la testa in questo doppio match casalingo: mercoledì in Coppa contro il Giffoni Sei Casali e domenica contro il Salernum Baronissi, reduce da una sconfitta (0-2) contro l’altra capolista, il Costa d’Amalfi, che viaggia a vele spiegate in vetta alla classifica.
Interviste – È un mister Turco palesemente deluso quello che si presenta in sala stampa: "Abbiamo dominato per 30’ poi siamo scomparsi con l’occasione di Yeboah. Siamo la Sarnese, non ci si può accontentare dell’1 a 0, la squadra deve dimostrare altre cose e invece siamo stati superficiali, troppi tocchi in orizzontale. Ci siamo specchiati ma l’1 a 0 è sempre un risultato in bilico. Poi succede che, quando si è troppo sicuri, si fa la stupidaggine di farci cacciare in quel modo: abbiamo obiettivi importanti, non ci possiamo far prendere dalle provocazioni dell’avversario. Questo ha condizionato la partita perché giocando in 11, nonostante un atteggiamento non eccezionale, avevamo ancora i mezzi per riportarla dalla nostra parte. Ci siamo fatti infinocchiare da polli. Siamo rammaricati ma l’atteggiamento deve essere diverso, non abbiamo ancora dimostrato il piglio di una squadra che domina la partita. L’abbiamo fatto solo in alcune circostanze, bisogna cambiare registro, avere un atteggiamento più dominante durante le partite e non accontentarsi mai delle giocate individuali. Non bisogna concedersi agli avversari, dobbiamo abbandonare il lassismo dopo il primo goal ed avere un comportamento più battagliero". Sulla questione fisica: "L’avversario in superiorità numerica ci ha messo in difficoltà. Abbiamo dato tanto nella prima mezz’ora e siamo una squadra che dal punto di vista fisico non sta ancora bene. L’aver giocato con un uomo in meno ci ha penalizzato ed il goal ci ha demoralizzato, questo dal punto di vista psicologico ci ha indebolito ulteriormente. Ma noi siamo la Sarnese e questo non deve succedere".
Comments