Sarnese, crisi senza fine
- Giuseppe Pastore
- 19 ott
- Tempo di lettura: 2 min
La Sarnese 1926 non sa più vincere: i granata non riescono ad invertire la rotta in un campionato che si sta facendo sempre più complicato. Al “Marcello Torre” di Pagani arriva una nuova battuta d’arresto per la compagine del patron Pappacena, superati per 2-1 dalla Paganese del tecnico Raffaele Novelli, ex allenatore dei granata lo scorso anno, abile a leggere la partita ed a sfruttare tutte le amnesie difensive degli ospiti.
La formazione guidata da Carmine Parlato, ancora alla ricerca della prima vittoria da quando siede sulla panchina granata, mostra limiti evidenti in ogni reparto: la retroguardia si conferma fragile, il centrocampo poco lucido nella gestione della palla e l’attacco privo di incisività, nonostante i cambi offensivi nel finale.
La Paganese trova il vantaggio dopo appena dieci minuti con Costanzo, rapido a ribadire in rete una respinta corta della difesa su rimessa laterale lunga, e raddoppia poco dopo con il colpo di testa di Valerio Labriola, altro ex della gara, che insacca su cross da calcio piazzato laterale. Il doppio colpo scuote solo per un attimo la Sarnese, che accorcia le distanze con Rajkovic, autore della prima rete in campionato dopo la doppietta in Coppa Italia contro il Cassino, ma senza riuscire a dare continuità alla reazione.
Nemmeno il tentativo di Parlato di cambiare volto alla squadra con gli ingressi di Rossetti e Ferrara ha prodotto gli effetti sperati: per contro, sono ancora i padroni di casa a rendersi pericolosi con El Haddadi prima e con una doppia occasione non sfruttata da De Feo e Negro dopo. Il triplice fischio sancisce la quinta sconfitta nelle ultime sei partite (sei in sette se contiamo anche la Coppa Italia), un ruolino di marcia che lascia la Sarnese ferma a quota 8 punti, a ridosso della zona playout.
Il problema principale, però, non risiede soltanto nei risultati, ma nella mancanza di lucidità e di leadership da parte degli elementi più esperti del gruppo. Il cammino appare lungo, tortuoso e con scarsa visibilità: Parlato sarà chiamato a fare gli straordinari per restituire compattezza, coraggio ed identità ad una squadra che sembra aver smarrito fiducia nei propri mezzi. Al tempo stesso, i calciatori granata dovranno iniziare a sporcarsi le mani, abbandonando l’abitudine di specchiarsi e rifugiarsi nelle giustificazioni. Domenica, al “Felice Squitieri”, arriverà la capolista Fasano: una sfida proibitiva sulla carta, ma utile per dimostrare che la Sarnese non ha alcuna intenzione di arrendersi.

Credits foto: Sarnese 1926








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