💊Salernitana - Frosinone, il ballo degli scontenti Un pareggio che non accontenta nessuno. Salernitana e Frosinone si spartiscono la posta in palio con un 1-1 che lascia l'amaro in bocca ad entrambe. I granata, ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato, dovevano dare risposte dopo la brutta prestazione interna contro il Torino. Serviva una prova di coraggio e di orgoglio, in attesa della - ormai interminabile - telenovela Dia, di fronte al caloroso popolo granata, mai domo. Nel primo tempo è il Frosinone a dominare la sfida: trova la rete con il centrale difensivo Romagnoli e sfiora più volte il raddoppio. Nel secondo tempo, però, la musica cambia: la Salernitana si ripresenta in campo molto più determinata, con tanto cuore e spirito di appartenenza, trascinata dal solito Candreva, porto sicuro dei campani. La rete del pareggio porta la firma di Cabral, ancora sugli sviluppi da corner: prima gioia con la maglia granata per l'ex Sporting Lisbona. Gli uomini di Paulo Sousa aumentano i giri del motore cercando di fare bottino pieno, ma sulla loro strada trovano un super Turati che nega la gioia del goal all'Arechi. Bicchiere mezzo vuoto per entrambi i tecnici: per Di Francesco perchè il suo Frosinone non ha saputo amministrare il vantaggio; per Sousa perchè la Salernitana dopo averla ripresa poteva portarla a casa con un po' più di precisione e di cattiveria negli ultimi sedici metri. Nel prossimo turno i canarini affronteranno allo Stirpe la Fiorentina, reduce da una bella vittoria esterna sul campo dell'Udinese, mentre i granata dovranno affrontare l'Empoli in trasferta. Una sfida che mette in palio punti importantissimi in chiave salvezza per i campani; per i laziali, per contro, l'obiettivo è continuare a stupire.
💊Mago Oudin(ì), il Lecce manda ko il Genoa. Continua ancora a stupire il Lecce di Roberto D'Aversa, che sale al terzo posto in classifica dietro alle due milanesi. L'equilibrio del match viene rotto dall'espulsione (per doppia ammonizione) dell'esterno rossoblù Martin, che lascia i suoi in inferiorità numerica dopo appena 30' di gioco. E' lo sliding doors dell'incontro che da lì in poi vedrà un monologo dei salentini che ci proveranno davvero in ogni modo. Il Genoa però si difende con le unghie e con i denti: una prova di grande orgoglio e carattere per il grifone. Quando tutta lasciava presagire ad un pareggio a reti bianche ecco che arriva la magia del mago Oudin, subentrato dalla panchina, che ben servito da Gendrey lascia partire un destro che si insacca alle spalle dell'estremo difensore Martinez. Padroni di casa avanti a sette minuti dal termine: i ragazzi di Gilardino provano il tutto per tutto riversandosi in attacco alla ricerca di un insperato pareggio. Goal che però non arriva. Tre punti meritati per il Lecce, che non ha alcuna intenzione di fermarsi e mette nel mirino la trasferta di Torino contro la Juventus. Un altro stop per il Genoa ma la prestazione è stata comunque positiva: bisogna ripartire dalla determinazione e dallo spirito di sacrificio visto al via del mare.
💊 Risorge il Diavolo, Verona ko al San Siro.
In un San Siro stracolmo, il Milan batte il Verona e riprende la marcia bruscamente interrotta dalla sconfitta nel derby. Stefano Pioli schiera un inedito 343 con Tomori, Kjaer e Thiaw a comporre il pacchetto di difesa, sulle fasce esordio dal primo minuto sia per Florenzi che per Musah, in mezzo al campo Krunic e Rejnders. In attacco la scelta ricade sul solito tridente composto da Leao, Giroud e Pulisic. I rossoneri partono forte e trovano il vantaggio con una sgasata del solito Rafael Leao, per l'occasione anche capitano: il portoghese sfrutta un assist di Giroud per involarsi verso la porta di Montipò e realizzare il goal dell'1 a 0. Esultanza sibillina e chiaro segnale alle feroci critiche ricevute in settimana dopo il goffo colpo di tacco tentato contro il Newcastle in Champions. Il Verona prova a reagire: Folorunsho è il più pericoloso, ma Sportiello risponde presente con un grande intervento. Partita noiosa, gli ospiti cercano il pareggio mentre i padroni di casa provano a ribaltare il fronte con transizioni veloci: tanto caos, poche idee, sincronismi da rivedere e non del tutto recepiti. Solo in contropiede arrivano le palle goal più ghiotte per il raddoppio: Montipò, però, abbassa la saracinesca e sventa su Pulisic, su Musah (ottima prova la sua) e al novantesimo inoltrato su Jovic, che si divora il goal che avrebbe chiuso l'incontro. Si ferma, quindi, il Verona di mister Baroni che dopo aver conquistato due vittorie nei primi due incontri ha totalizzato solo un punto nei tre match successivi. Il calendario nel turno infrasettimanale vedrà i veneti affrontare la Dea di Giampiero Gasperini. Milan che ritrova il sorriso dopo le delusioni del derby e dell'esordio in champions, nonostante una prestazione in forte chiaroscuro: contro il Cagliari servirà migliorare la mole di gioco e la quantità di occasioni create.
💊Il Sassuolo cala il poker. Juve, ma che combini? Prestazione horror al Mapei Una Juventus irriconoscibile incappa nella prima sconfitta stagionale. Gli uomini di Max Allegri inciampano in una serata storta che parte già con il piede sbagliato: un tiro non irresistibile di Laurienté si trasforma in una goffa papera di Szczesny. Comincia così il festival degli errori da ambo i lati: la Juve trova il pareggio con un’autorete di Vina; da un’uscita sbagliata (simile a quella contro la Lazio che spianò la strada al goal di Luis Alberto) nasce il goal di Domenico Berardi con un sinistro chirurgico che si infila in buca d’angolo. Tu quoque, fili mi! Nel secondo tempo è ancora il Sassuolo ad essere pericoloso, la Juve prova a reagire ma lascia grandi praterie alle scorribande neroverdi: difficoltà tattica ma anche fisica, nonostante la Vecchia Signora non abbia impegni in settimana. All’improvviso, il solito Federico Chiesa riporta tutto sui binari giusti con una staffilata che trafigge Cragno. È un macigno caduto sulla testa di Dionisi dopo le diverse occasioni sprecate: il Sassuolo, però, non si abbatte e trova dopo pochi minuti la rete del pareggio con Pinamonti, che approfitta di un altro errore in respinta del portiere polacco e di una disattenzione di capitan Danilo per segnare il più facile dei goal. 3-2 per i padoni di casa e terza rete consecutiva per l’attaccante scuola Inter. Allegri prova a correre ai riparti mettendo Milik per alzare i centimetri ed occupare l’aria neroverde ma ciò che accade al 95’ oltrepassa ogni logica: ancora protagonista Szczesny (prestazione horror la sua) che decide di battere un calcio di punizione corto (quando la palla lunga era ormai l’unica speranza della Juventus) verso Gatti che ostacolato dalla pressione di Matheus Henrique commette una goffa e assurda autorete, depositando nella propria porta lasciata incustodita il goal del definitivo 4-2. La ciliegina di una torta andata a male, un campanellino d'allarme sulla tenuta psicologica della vecchia signora: si può perdere, ma in certi modi fa molto male. Il Sassuolo trova la sua seconda vittoria in campionato dopo il ko contro il Frosinone: nel prossimo match affronterà la prima della classe, l’Inter, che vola a punteggio pieno. La Juventus avrà l’occasione di metter nel dimenticatoio questo incidente di percorso che comunque lascerà inevitabilmente degli strascichi: contro il Lecce, grande sorpresa di questo avvio di stagione, per riprendere il cammino.
💊 Una Lazio double face, Sarri è ora di una scossa. Nel posticipo del sabato la Lazio incappa nell’ennesimo passo falso in campionato. Questa volta arriva un pareggio contro un Monza ordinato e ben messo in campo da Raffaele Palladino. A Immobile, che segna dal dischetto su fallo procuratosi da Zaccagni, risponde Roberto Gagliardini, che dopo un palo ed una traversa trova finalmente la gioia del goal. È una Lazio dal doppio volto: ottima la prestazione all’esordio in Champions contro l’Atletico Madrid, nonostante il pareggio raggiunto solo in extremis grazie ad un super Provedel, il “portiere biondo che fa impazzire il mondo”; per nulla convincente in campionato, visto che sono solo quattro i punti conquistati in queste prime cinque gare di campionato. Anche le prestazioni faticano ad arrivare alla sufficienza: tolta qualche giocata estemporanea di Luis Alberto o di Zaccagni, i biancocelesti sono prevedibili e lenti nella manovra. Da registrare anche la fase difensiva, non solo individualmente ma anche di reparto, di cui Sarri è maestro. I nuovi non si sono ancora ben integrati e sappiamo quanta fatica faccia il tecnico ex Napoli ad inserirli senza la giusta preparazione tattica. Nel prossimo match dovrà invertire questo trend negativo: ancora una volta all’Olimpico, contro il Torino di Juric, reduce da un ottimo pareggio contro i rivali della Roma. Un altro passo falso e la panchina potrebbe cominciare a vacillare: Lotito non è per nulla contento di questo avvio. Brianzoli che conquistano il loro quinto punto in classifica e sembrano aver ritrovato lo spirito giusto: Colpani sempre più leader, Gagliardini faro del centrocampo e Colombo già al centro della manovra. Merito, manco a dirlo, di uno dei tecnici più interessanti del nostro calcio: Raffaele Palladino.
💊 L'Inter mette la quinta, Di Marco manda ko l'Empoli al Castellani
Nei più classici dei testacoda, l'Inter espugna il Castellani con una magia di Di Marco che rovina il ritorno in panchina di Andreazzoli, subentrato a Paolo Zanetti. La squadra di Simone Inzaghi parte con il piede sull'acceleratore ed in dieci minuti crea almeno altrettante palle goal per il vantaggio: la retroguardia toscana, però, si salva, non senza patemi. Dal 30' però la partita comincia a divenire ostica per i primi della classe: l'Empoli, tutto arroccato in difesa, rischia poco e quando può riparte velocemente. Serve la giocata del campione: giocata che arriva al minuto 51' del secondo tempo quando Di Marco, lascia partire un collo esterno al volo di rara bellezza che disegna una parabola magica e si insacca alle spalle dell'incolpevole Berisha. Il più classico dei goal dell'ex, ma questa volta è una perla rara di balistica, precisione e coordinazione. Da qui in poi i nerazzurri non rischieranno più nulla e sfioreranno diverse volte il raddoppio, che però non arriverà. Sono cinque le vittorie consecutive in campionato: Simone Inzaghi si gode la sua Inter guardando tutti dall'alto verso il basso. Prossimo impegno tra le mura amiche contro il Sassuolo, reduce da uno scoppiettante 4-2 rifilato alla Juventus. Nota dolente, l'infortunio accorso al subentrato Arnautovic, che lascia il campo in lacrime (ed i suoi in 10 uomini). Ne avrà per un po' l'ex attaccante del Bologna. Buona, comunque, la prestazione dell'Empoli che sembra rivitalizzato dalla cura Andreazzoli: ovviamente il test contro l'Inter era probante, ma già mercoledì ci sarà una sfida importante contro la Salernitana che dirà tantissimo sul campionato di entrambe le compagini. Obiettivo segnare la prima rete di questo campionato e conquistare punti importanti.
💊 L'Atalanta fa la voce grossa. Cagliari ancora sconfitto
Termina 2-0 in favore degli orobici di Gasperini il match tra Atalanta e Cagliari. La Dea si impone per fisicità, tecnica ed intensità e porta a casa tre punti meritatissimi. Sblocca la partita Ademola Lookman, che poco prima aveva colpito anche una traversa: l'attaccante classe 1997 approfitta di un assist di De Ketelaere per depositare alle spalle di Radunovic, non tempestivo in uscita sul belga in prestito dal Milan ma rinato a Zingonia. Il Cagliari prova a reagire ma è la Dea a sfiorare il raddoppio, che arriva nel secondo tempo sulla giocata del tandem Muriel - Pasalic, entrambi subentrati dalla panchina. Il centrocampista croato entra in area e lascia partire un sinistro che dà un bacino al palo e trafigge l'estremo difensore ospite. Gli uomini di Ranieri subiscono il colpo ma abbozzano una reazione orgogliosa che però si infrange sulla traversa colpita da Oristanio. Servirà fare di più mercoledì nell'infrasettimanale contro il Milan alla Donbass Arena: mancano solidità difensiva e spigliatezza in attacco. Impegno al Bentegodi di Verona, invece, per l'Atalanta: obiettivo invertire la rotta anche in trasferta dopo due sconfitte consecutive e dare continuità ai risultati.
💊 L'Udinese sbaglia, la Fiorentina è cinica. In quella che verrà ricordata per sempre come la partita della tragica scomparsa di Astori, l'Udinese cerca alla Dacia Arena la sua prima vittoria stagionale contro la Fiorentina di Italiano. I padroni di casa partono subito forte e provano in tutti i modi a portarsi in vantaggio, ma trovano sulla loro strada un Terracciano in versione Superman. L'estremo difensore ospite chiude la porta ad ogni attacco bianconero e quando nulla può è Lucca a divorarsi un goal a specchio completamene vuoto. Nella viola, reduce dalla trasferta in Europa League, è ancora una volta decisivo Giacomo Bonaventura con l'assist del primo goal di Martinez Quarta ed il goal del definitivo 2-0 in pieno recupero. Meriterebbe la convocazione in nazionale per quanto mostrato in maglia viola. Italiano sorride, la sua Fiorentina è cinica e riesce a gestire. Di tutt'altro umore Sottil: un solo goal dell'Udinese in questo campionato, quello di Samardzic all'Arechi contro la Salernitana, ed ancora "zero" nella casella vittorie. Una difficoltà realizzativa oggettiva, vista la mole di occasioni create anche in questa partita e non sfruttate. Classifica che inizia a preoccupare e turno infrasettimanale che prevede la trasferta sul campo del Napoli, alla ricerca di risposte importanti.
💊Confusione Napoli: Garcia, carota o bastone? E' un Napoli in confusione quello visto al Dall'Ara di Bologna. I partenopei giocano e creano tanto, ma si perdono negli ultimi sedici metri. Non sorride a Garcia nemmeno la buona sorte: Rahmani e Juan Jesus, coppia titolare da inizio campionato, sono entrambi fermi ai box per infortunio, spazio all'inedito tandem Ostigard - Natan. Quando la sorte si accanisce contro ecco che Osimhen, capocannoniere implacabile dello scorso campionato, colpisce un palo da buona posizione e cestina un calcio di rigore spedendo a lato. Il Napoli comunque è pericoloso, ma la sensazione è che sia poco continuo all'interno dello stesso match: giocate estemporanee di Kvaratskhelia e Zielinski hanno sostituito i collaudati sincronismi della sinfonia spallettiana. Le aggiunte di dettami tattici di Garcia ci sono, ma non sono ancora stati perfettamente immagazzinati dalla compagine partenopea. Dulcis in fundo, la reazione veemente dell'attaccante nigeriano al momento del cambio. Troppo plateale la sua protesta: a certi livelli non è concessa, anche se l'adrenalina e la voglia di rifarsi dopo i due errori può compromettere la lucidità di chiunque, professionista o meno. Contro l'Udinese, al Maradona, l'imperativo non è solo ritrovare la vittoria in campionato e la serenità, ma vincere e convincere, perchè il pubblico napoletano ha alzato l'asticella delle sue aspettative dopo la meravigliosa annata dello scorso anno. Il Bologna si conferma comunque una squadra ostica, ben guidata, che sa cosa fare. Onore e merito a Thiago Motta che ha messo Zirkzee nelle migliori condizioni per rendere: l'attaccante classe 2001, scuola Bayern Monaco, è un profilo davvero interessante da seguire, capace di fare goal ma anche di aprire gli spazi aai trequartisti rossoblu e di fare da boa lavorando con il corpo. Contro il Monza per raggiungere la prima vittoria esterna.
💊 Due destini che si uniscono: Torino - Roma termina 1-1 E' uno scenario degno del miglior Steven Spielberg quello ammirato durante Torino - Roma, terminata 1-1 al Comunale. I due attaccanti principi delle rispettive squadre, Lukaku e Zapata, decidono il match. E pensare che le due storie, così lontane e così diverse tra loro, si sono incrociate senza che i protagonisti ne fossero al corrente: il colombiano, in estate, è stato vicinissimo ad indossare la maglia della società giallorossa. Solo il diniego dell'Atalanta ne ha impedito il matrimonio più volte preannunciato da diverse testate giornalistiche. Poco male per la Roma, che si riversa sull'attaccante belga in uscita dal Chelsea raggiugendo un insperato accordo. Destini che si intrecciano, il calcio crocevia di vite. Gara maschia, comunque, con le due compagini pronte a lottare su ogni contrasto. Gioca meglio il Torino, che spinge soprattutto con Bellanova sull'out di destra. Buona la prova del pacchetto difensivo che tiene a bada la premiata ditta Lukaku - Dybala, costringendoli spesso a cercare spazio sugli esterni. La sblocca, però, il centravanti ex Inter con una giocata delle sue: protezione della palla spalle alla porta e velocità di esecuzione fulminea nel trovare il varco per depositare in rete. E' il goal che stappa la partita ma che non la chiude, perchè il Torino prova il tutto per tutto inserendo anche Sanabria e Pellegri aumentando il peso specifico offensivo. Da una punizione laterale battuta da Ilic arriva il meritato pareggio granata con Zapata, che di testa, in tuffo, sorprende la disattenta retroguardia romanista realizzando la rete del definitivo 1-1. Un pareggio che accontenta entrambe le compagini come ribadito da Mourinho e da Juric nel post partita.
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